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LA RISERVA

La Riserva , che ricade in ben sei comuni quali Altavilla  Milicia, Baucina, Caccamo, Casteldaccia, Trabia e Ventimiglia di Sicilia, è uno degli angoli naturalistici più interessanti della Sicilia.
Circa 4600 ettari di Riserva naturale costellati di grotte, rupi, cime, pareti a strapiombo, dolci pendii, torrenti, siti archeologi. I rilievi di questa Riserva, insieme a Monte San Calogero, costituiscono l’ideale congiunzione tra le Madonne de i Monti di Palermo.

La natura calcarea delle rocce formatesi in età mesozoica per sedimentazione in ambiente marino di media profondità, ha portato al verificarsi di numerosi fenomeni carsici. E così che si sono formate la Grotta Mazzamuto, la Grotta Brigli e la Grotta dei Leoni la cui visita si consiglia sotto la guida di persone qualificate.

Per le notevoli emergenze naturalistiche, paesaggistiche ed ambientali presenti nel territorio, rientra tra i siti di Interesse Comunitario  (SIC) della Rete Natura 2000. Qui troviamo infatti, rare specie di rapaci quali una delle poche coppie siciliane di Aquila Reale, il falco pellegrino, il gheppio, ,il Nibbio reale ed il nibbio bruno. Tra i mammiferi è possibile vedere la martora, il gatto selvatico e, soprattutto, la rara  lepre appenninica, una specie endemica che vive solo in alcune aree geografiche del nostro Paese. Sotto il profilo vegetativo, dominano popolamenti di leccio ,con la loro vegetazione persistente e fitta.Il ciclamino napoletano e primaverile, la viola mammola insieme al pungitopo punteggiano con i toni del viola ,del rosa e del rosso il sottobosco. All’escursionista attento non sfuggiranno le diverse specie di orchidee i cui fiori  adornano di colori e forme straordinarie i prati primaverili.Questi luoghi vedono la presenza dell’uomo fin da epoche remote, come Grotta Mazzamuto, la cui notevole importanza è dovuta al ritrovamento dei resti dell’elefante nano, (parliamo di oltre 400.000 anni fa prima che facesse la sua comparsa l’HomoSapiens).Segni di residui di pasti e altro materiale nelle brecce risalenti al periodo del Paleolitico ( non comune in Sicilia) sono stati ritrovati nella Grotta dei Leoni che in quella dei Brigli.

Le emergenze architettoniche più significative della Riserva, sono senza dubbio, l’Eremo di San Felice, che può essere considerato la “Porta della Riserva” perché da qui possono avere inizio diverse escursioni naturalistiche e la Casina di caccia dei Marchesi Artale edificata nel’700 (ridotta  in rudere) per venire incontro alle esigenze di un lussuoso luogo di ristoro durante le battute di caccia.